All’Elba alle miniere di Capoliveri
In vacanza all’Elba è un peccato non approfittare dell’occasione per scoprire l’eccezionale ricchezza mineraria di questa piccola e meravigliosa isola.
Oggi sono la bellezza del suo entroterra, la buona cucina e le splendide spiagge a renderla tra le mete estive più desiderate della nostra penisola.
Nei tempi passati però questo territorio è stato particolarmente ambito per tutt’altre ragioni. Sono stati, infatti, i minerali, la posizione strategica e gli ottimi terreni per coltivare vigne e olivi, a averne accompagnato la storia.
I primi sfruttamenti minerari risalgono già all’epoca del ferro.
Varie civiltà e noti personaggi storici si sono susseguiti nel controllo e nella gestione delle risorse elbane.
Etruschi, Romani, Repubbliche Marinaie, Cosimo de Medici e lo stesso Napoleone, erano tutti ben consci della potenzialità del suolo elbano e con mezzi, tecniche e fini differenti hanno cercato di sfruttarle al meglio.
Su questa piccola isola sono presenti ben oltre 150 specie di minerali.
Tra questi: Magnetite, Ematite, Pirite e Limonite; tutti minerali ferrosi dalla grande resa.
Ma anche Gesso e Ocre rosse e gialle, con le quali si ricavano i pigmenti per i colori.
E poi ancor Granati, Aragonite, Ilvaite e i minerali del rame. Come: Azzurrite, Crisocolla e Malachite, con le loro caratteristiche venature azzurre e verdi che ne svelano la presenza.
Il ferro è il metallo più rappresentativo di questa sua ricchezza e una volta, presa un po’ di confidenza con la materia, non è difficile comprenderne il motivo. Terra e roccia dalle varie sfumature rossastre, che accompagnano un po’ ovunque lo sguardo, segnalano proprio la presenza dei minerali che lo contengono.
Nonostante la disponibilità di minerali e le tecniche all’avanguardia utilizzate le miniere sono state chiuse per motivi economici nel 1981, quando ancora il turismo era agli inizi e l’industria mineraria era la principale fonte di reddito sull’isola.
A nulla sono valse le giustificate proteste da parte dei lavoratori del settore; una soluzione diversa non si è trovata. E così il ferro e gli altri prodotti di lavorazione che una volta reperivamo dall’Elba oggi arrivano sul suolo nazionale dall’estero. E in particolare, dalle miniere del Sud Africa e del Sud America.
Anche se non più sfruttati i giacimenti minerari elbani fanno parte delle riserve strategiche di Stato.
Il turismo con il tempo è andato a tamponare questo importante cambiamento socio-economico, che non poteva essere preso se non come un dato di fatto cui adattarsi. Non facile e dal sapore amaro per chi aveva visto da sempre la propria vita legata alla miniera.
Un’esistenza non facile, dura e molto rischiosa ma che per generazioni aveva dato sostentamento agli elbani ma anche a chi sull’isola era giunto in cerca di fortuna. Quest’ultima rappresentata dalla possibilità che alla fine un posto in miniera si sarebbe liberato, visto che gli incidenti non erano purtroppo cosa rara. L’alternativa sulla terraferma era comunque una ben peggiore situazione di penuria.
Le miniere in disuso regalano però oggi uno spettacolo e forti emozioni ai visitatori.
Le miniere visitabili sono diverse e ubicate in più punti dell’Isola. Ed in particolare, nei pressi di Capoliveri, Rio Marina e Rio Elba.
C’è inoltre ampia scelta tra le attività proposte.
Dalla visita ai musei minerari all’esplorazione delle miniere sotterranee. Dai trekking a tema alla visita delle miniere a cielo aperto con ricerca sul campo.
Ognuno può trovare l’attività più adatta alla propria famiglia e meglio conciliabile con il proprio soggiorno.
Fatta eccezione per la visita ai musei, a cui si può accedere anche in modo indipendente, nelle altre attività si è accompagnati da guide.
All’Elba alle miniere di Capoliveri
Durante la nostra mini fuga elbana di inizio estate la scelta questa volta è ricaduta sulle Miniere del Monte Calamita con un escursione su mezzo militare alle miniere esterne e attività finale di ricerca. Con il piccolo di casa in fase “militare” mezzo più adatto non poteva esserci!
Abbiamo scelto queste miniere perché per noi relativamente vicine da raggiungere e perché essendo a pochi chilometri dalla bella località di Capoliveri, con escursione pomeridiana che terminava alle 18:00, non potevamo trovare location migliore per ammirare il tramonto e concludere una giornata intensa.
La nostra escursione è partita dal museo della “Vecchia Officina”, raggiungibile con una strada panoramica dal paese di Capoliveri. I suoi 5 chilometri che corrono in solitaria sul promontorio del Monte Calamita regalano una vista privilegiata sulla costa.
Dopo un breve briefing con la guida è poi iniziata l’avventura a bordo del mezzo militare.
La risalita su per i pendii sterrati tra la macchia mediterranea e la costa sempre più lontana è stata divertentissima. Tra salti improvvisi, ramoscelli che entravano di qua e di là e la colonna sonora di Indiana Jones siamo entrati troppo nella parte!!
La differenza l’ha però fatta la nostra guida. Molto simpatica e coinvolgente è stata capace di catturare in ogni occasione l’attenzione e l’interesse anche dei bambini. Grazie a lui abbiamo imparato tanto sulla storia elbana, sulla geologia locale, sullo sfruttamento minerario e sulle varie fasi di lavorazione.
La prima tappa di questo avventuroso viaggio off road l’abbiamo fatta all’esterno di una “casa matta”. In questo edificio veniva custodito la dinamite, elemento divenuto nel tempo fondamentale per l’attività mineraria. Qui nulla poteva essere lasciato al caso visto il valore e la potenziale pericolosità.
La casa matta è un locale di dimensioni contenute, più alto che largo, con muri di cemento spessi ma tetto leggero, così se per caso ci fosse stata un’esplosione avrebbe trovato una più facile via di fuga verso l’alto e i danni sarebbero stati minori. Stesso motivo per cui se possibile è ubicata pressoché in una conca.
Una gabbia di metallo inoltre ricopriva l’esterno per scaricare a terra i fulmini, che un territorio ricco di minerali ferrosi attira particolarmente.
Risaliti poi sul mezzo ci siamo poi diretti al cantiere a cielo aperto del Vallone.
Una volta entrati nella ex area di attività delle miniere ci si è presentato un panorama spettacolare, avvolti da un contesto unico e dal silenzio più assoluto.
Da una parte i colori vivi della terra rossa scavata; i bacini idrici dalle mille sfumature; gli scheletri degli edifici e delle attrezzature abbandonate e dall’altra solo il blu profondo del mare e piccole spiagge dimenticate.
Un forte gioco di contrasti e suggestioni da lasciare senza fiato. Reso ancora più accentuato dal giochi di luci e ombre del tardo pomeriggio.

L’eccitazione per la nostra corsa agli ori elbani ha poi però preso il sopravvento. E così muniti di caschetto e piccozza, e orientati dalla nostra guida sulla scelta di dove indirizzare gli sforzi, abbiamo recuperato tutti un bel bottino!
Certo, la febbre dell’oro ha sempre il suo effetto. Non è stato facile infatti far capire, in particolare al nostro cinquenne, che a un certo punto bisognava deporre gli attrezzi e rientrare.
E, allora lui come ha reagito?!? Appena prima di risalire sul mezzo ha riempito le tasche dei pantaloni con qualsiasi frammento roccioso che trovava a portata di mano. Pensando ovviamente di non essere visto: una comica!
Prima di ritornare sulla terraferma una certa selezione tra la sua raccolta abbiamo poi dovuto farla per alleggerire il carico non proprio necessario. Tutto fatto di nascosto dal minatore in erba che non avrebbe certo apprezzato i nostri scarti. Il bottino era comunque talmente ricco che una volta arrivati a casa non ha fortunatamente notato la differenza.
All’Elba alle miniere di Capoliveri
Per scoprire di più sulle miniere dell’Elba e le attività disponibili di seguito vi segnalo dei link utili.
Qui Safari in Miniera, gli organizzatori della nostra escursione “Ocra e Magnetite” con visita al Vallone e attività di ricerca minerali.
Altra attività proposta è la visita alla Galleria del Ginevro. Qui si entra nel cuore della terra percorrendo tratti di quella che fino al 1981 è stata la galleria europea più grande e produttiva.
Il Parco Minerario Isola d’Elba gestisce invece le visite ai cantieri minerari di Rio Marina e Rio Albano. Così come il Museo Archeologico del distretto minerario di Rio nell’Elba e il Museo Minerario di Rio Marina. Tra le attività proposte: ricerca di minerali; laboratori didattici di geologia, botanica e biologia marina; visita alle miniere a cielo aperto in trenino o in jeep. Qui https://parcominelba.it/
Per attività e visite proposte sempre alle Miniere di Capoliveri è possibile contattare anche Calamita Miniere di Capoliveri.
All’Elba alle miniere di Capoliveri
Happy Family Traveling – SEPTEMBER 2021
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